domenica 22 ottobre 2017

22-23 ottobre 2017 - Gita nel Casentinese

Per questo fine settimana avevamo programmato da tempo di andare nel Casentinese presso un albergo da me e mia moglie già visitato a maggio per far provare anche ai nostri figli l'eccellente ristorante dell'albergo.

Partiamo da Roma sabato mattina alle 10 e facciamo una prima sosta al casello al nostro solito bar Illy. Poco dopo Orte ci ferma invece una fila per un incidente ma perdiamo solo pochi minuti. Usciamo dalla autostrada ad Arezzo e ci dirigiamo verso la nostra meta cercando però contemporaneamente un posto per pranzare. Ci attira un'insegna a Subbiano (tra Arezzo e Bibbiena sulla strada SR 71) che indica la trattoria La Corte dell'Oca  e parla della cucina degli anni '50. Il locale è molto carino e ben curato anche se il contesto intorno è un po' malanconico (brutte palazzine in cemento armato). Il proprietario è un collezionista di "tutto" ed io ammiro una Lancia Ardea carrozzata a furgoncino. Mangiamo un antipasto di crostini toscani molto appetitosi e poi prendiamo solo dei primi. Cucina semplice ma molto saporita e prezzi onesti. Ripartiamo ed arriviamo al nostro albergo I Tre Baroni a Moggiona poco dopo le 15. Salutiamo la nostra padrona di casa, ci sistemiamo nelle nostre camere e poi saliamo all'eremo di Camaldoli. Mia moglie ed i miei figli riescono ad entrare nella visita guidata che sta partendo mentre io li aspetto fuori e ne approfitto per comprare una cartina dei sentieri del parco delle foreste casentinesi nella libreria dell'eremo. Dopo la visita in macchina ci spostiamo al monastero di camaldoli. Visitiamo la chiesa, il chiostro e la farmacia dove facciamo anche qualche acquisto (le pasticche d'orzo che mio suocero comprava per i miei figli!). In auto poi ritrniamo all'eremo facendo una strada diversa molto suggestiva all'interno del bosco e con diversi siti religiosi. Dopo il secondo passaggio dall'eremo torniamo in albergo: abbiamo concordato le 19 e 30 come orario di cena per non accavallarci con altre tavolate e ricevere quindi un servizio migliore. Ci cambiamo e puntualissimi ci affacciamo nella sala del ristorante. Ci accolgono i camerieri che già abbiamo conosciuto. Abbiamo un attimo di indecisione e poi scegliamo di mangiare con il menu degustazione di mare diverso da quello provato a maggio. Inizia il viaggio! Le portate sono tante anche se molto parche ed alla fine siamo veramente sazi e soddisfatti. Con mia moglie facciamo una passeggiata verso il paese e poi andiamo a letto.

Il tempo durante la notte è peggiorato, ha piovuto ed ora il cielo è coperto e siamo quasi avvolti dalle nuvole. Facciamo colazione nella stessa sala della cena e poi lasciamo l'albergo per La Verna, il santuario francescano. Ci fermiamo a Badia Prataglia per capire se è possibile andare a messa lì ma poi decidiamo di proseguire. Arriviamo a La Verna in tempo per la messa delle 12 e 15. C'è molta gente ed anche molta confusione anche dentro la chiesa maggiore. Ascoltiamo la messa (breve ma incisiva omelia del sacerdote sui diritti di Dio) e poi ci dirigiamo verso la piece di romena. Nel posto di ristorazione moglie e figli mangiano qualcosa e poi visitiamo la chiesa sempre suggestiva. Ripartiamo quindi per Roma dove arriviamo poco dopo le 18.

martedì 10 ottobre 2017

Escursione monte Tarino

Domenica 8 ottobre 2017

Parto da casa (Roma - Torrino) poco prima delle 7 ed alle 8 e 45 parto a piedi dalla sterrata accanto al camping Fiumata. Risalgo il fosso di Acqua Corore per circa 4 km fino ad una grande radura che dovrebbe coincidere con la fonte Valle del Forno. Appena partito passo accanto ad una grotta completamente allagata e dal cui soffitto gronda acqua. Dalla radura si inizia a percorrere un sentiero che si addentra in un maestoso bosco di faggi con una grande quantità di piazzole che io ipotizzo siano vecchie carbonaie. Salgo per più di un'ora e mezza fino ad arrivare su un'ampia cresta ancora immerso nel bosco. Comincio a dubitare di aver sbagliato sentiero ma poi il bosco si dirada ed esco finalmente all'aperto e riesco a vedere la cima. Il paesaggio è notevole con vista su Terminillo, Majella, Velino, Sirente. Arrivo sul pendio finale ed incontro due persone, le prime dalla partenza. Poi a pochi metri dalla vetta scopro un insolito affollamento: ci sono diverse decine di persone salite da Campo Staffi e tra loro ci sono anche due miei amici. Sono in vetta poco dopo le 12. Mangio insieme con loro, faccio un po' di foto e poi scendo dalla cresta verso Campo Staffi. In alcuni punti è parecchio affilata ed esposta ma senza grandi pericoli. Arrivo alle soglie del bosco e perdo il sentiero. Taglio il bosco in diagonale e dopo qualche minuto ritrovo il sentiero. Proseguo in discesa piuttosto ripida fino ad arrivare ad una grossa radura crocevia di diversi sentieri. E' il valico di Monna della Forcina dove riposo un po' ed incontro un gruppo di ragazzi. Qui trovo anche un palo con diversi cartelli che indicano i vari itinerari. Inizio la discesa per la valle Forchitto. Si scende in una canalone stretto ai margini del bosco vero e proprio. Arrivo ad una radura e mi fermo per sdraiarmi un po' sull'erba. Poi riprendo ed arrivo ad un nuovo crocevia segnalato insieme ad un gruppo di escursionisti che proviene da Filettino. Continuo a scendere fino ad una presa d'acqua credo ormai in disuso (Fonte della Radica) dove un torrente affianca il sentiero. Scendo con il rumore dell'acqua che scorre fino a ritornare al punto di partenza dove arrivo poco dopo le 16.