Viaggio Dubai 2016

Prenotazioni
Pianificazione
Partenza
Burj Khalifa e Dubai Mall
Musandam
Parte storica di Dubai
La Palma e gita nel deserto
Mall of Emirates e Medinat Jumeira
Nadia, Zabeel Park e grande moschea di Abu Dhabi
Abu Dhabi


La prenotazione


Anche quest'anno, ma purtroppo è l'ultima volta, utilizziamo il "companion ticket" della carta American Express legata ad Alitalia per fare un viaggio. Questa volta cogliamo l'invito che ci ha fatto da tempo una coppia di amici italiani che si è trasferita e vive a Dubai da più di un anno. A gennaio procediamo a fare le prenotazioni dei biglietti aerei concordando il periodo con i nostri amici e scegliendo alla fine la prima metà di aprile. Partiremo quindi il 9 per Abu Dhabi e torneremo a Roma il 17 viaggiando di notte (partenza da Abu Dhabi alle 2 e 25 di notte!).

La pianificazione


Una volta fatti i biglietti aerei cominciano a pianificare la nostra settimana facendo leva sulla esperienza dei nostri amici a Dubai. In un foglio excel ipotizziamo come trascorrere le nostre giornate e dopo un po' di rimpalli del foglio arriviamo alla stesura definitiva che vedete sintetizzata qui di seguito.



La partenza


Lasciamo casa alle 8 e 45 per un piacevole passaggio all'aereoporto a cura di Diego il nostro amico NCC. Il check-in è velocissimo, non c'è nessuno in fila. Passiamo il metal detector, il controllo passaporti ed infine arriviamo al terminal che si raggiunge su una monorotaia. Giunti lì incontriamo due colleghi IBM che sono in partenza per gli Stati Uniti (destinazione Dallas) per lavoro. Ci fermiamo al bar ed Ernesta prende un caffè e compriamo una bottiglietta di acqua. Passiamo poi per uno dei negozi del terminal e decidiamo di comprare una bottiglia di vino per i nostri amici. Ci imbarchiamo per tempo ma comunque partiamo con un po' di ritardo. Il volo è  tranquillo, io vedo il film "Revenant" e poi facciamo conoscenza con la nostra vicina di posto che è italiana, pianista e che ha il marito libanese, anche lui pianista, che lavora ad Abu Dhabi. Arriviamo che è già buio da un pezzo con la luna che ha la falce rivolta verso il basso. In aereporto passiamo il controllo passaporti abbastanza velocemente (in partenza ci siamo sottoposti ad una registrazione dello "sguardo" che facilita il nostro passaggio ora). Aspettiamo anche molto poco per recuperare le valigie e poi usciamo e troviamo i nostri amici ad accoglierci. Con la loro macchina arriviamo a casa loro a Dubai Marina.
Ferrari nel garage di casa dei nostri amici (non è loro purtroppo)

E' una bellissima casa con un salone enorme e due grandi stanze da letto e tre bagni. Ci sistemiamo e poi ceniamo in casa con loro. Antipasto con pane arabo, hummus e zaatar. Assaggiamo subito una bibita che ci accompagnerà per tutto il viaggio e cioè la "lemon-mint" una bevanda a base di limone e menta molto buona e non frizzante molto gradita dai nostri padroni di casa. Dopo cena usciamo a fare una passeggiata per Dubai Marina che si rivela molto piacevole con una grande zona pedonale a ridosso di un canale artificiale e dove ci sono molti locali e posti per mangiare e poi andiamo a letto.

Stefano con alle spalle la Cayan Tower anche detta Infinity Tower



Burj Khalifa e Dubai Mall


Ci alziamo poco prima delle 8 e 30 e facciamo colazione con the e muffin fatti dalla padrona di casa con marmellata di mirtilli. Usciamo poco dopo le 10 per prendere la metro alla fermata davanti casa. La nostra guida Giada ci procura anche due tessere per la metro ricaricabili! La metro è senza conducente e noi ne approfittiamo per metterci nella prima carrozza. Passiamo accanto alla zona di uffici denominata "Internet City" che ospita tutte aziende in ambito informatico (dove c'è ovviamente anche la sede IBM). Passiamo quindi davanti anche al MOE (Mall Of Emirates) dove riusciamo a scorgere l'esterno della pista da sci al coperto. Scendiamo alla fermata del Dubai Mall e dopo un percorso quasi interminabile su tapis roulant arriviamo finalmente al mall. Iniziamo a girare seguendo fedelmente la nostra guida che ci porta a vedere i punti più interessanti del mall. Vediamo la zona con delle cascate artificiali e con statue singolari che simulano uomini che cadono nel vuoto come tuffandosi a ridosso delle cascate stesse.
Dubai Mall

Andiamo quindi a ritirare i biglietti per salire al Burj Khalifa (possiamo entrare secondo la nostra prenotazione dope le 14) e poi ci spostiamo nell'area all'aperto davanti al laghetto dove ci sono le Dubai Fountain per pranzare e gustare lo spettacolo delle fontane che ad orari fissati uniscono musica e giochi d'acqua sullo stile del Bellagio di Las Vegas. Mangiamo da "Shake Shack", un fast food che offre hamburger di qualità e che avevamo già provato più volte a New York.
Shake Shack


Ci fermiamo il tempo necessario per vedere due spettacoli delle fontane, il primo con un'aria presa da un'opera lirica mentre il secondo è su musica tipicamente araba (o almeno a me è sembrata così). Ci dirigiamo quindi verso l'ingresso del Burj Khalifa dove entriamo in leggero anticipo sull'orario previsto per noi. In coda per l'ascensore assistiamo alle scenenggiate di un cinese che si vuole far fotografare insieme ad una bimba molto carina ed alla fine ci riesce solo quando la madre la prende in braccio. Saliamo con l'ascensore che ci porta in un minuto esatto (l'ascensore di casa nostra aRoma ci porta all'ottavo piani in quasi trenta secondi!) al 124 piano ad oltre 400 metri da terra. Appena scesi saliamo subito a piedi al 125 piano di solito meno affollato e facciamo un giro completo scattando parecchie foto.
Burj Khalifa

Scendiamo poi al piano 124 e facciamo di nuovo un giro completo uscendo sulla terrazza. Visitiamo il negozietto di souvenir vari e ci divertiamo a guardare i tizi che si fanno fare foto con annesso fotomontaggio per ottenere gli effetti più divertenti.


Scendiamo di nuovo alla base e ci soffermiamo a guardare una serie di panneli esplicativi sulla costruzione del "mostro". Ci sono anche contributi filmati di persone che hanno partecipato ala costruzione ed è singolare quello del responsabile della pulizia esterna dell'edificio, un indiano (credo) che a capo di una squadra di 24 persone pulisce in continuazione l'esterno ed ogni tre mesi ricomincia. Ritorniamo nel mall e ci fermiamo da Eataly per prenderci un caffè ed un dolcetto. Poi giriamo per i negozi fermandoci da H&M e da Zara. Riusciamo ancora per rivedere lo spettacolo delle fontane quando ormai siamo quasi all'imbrunire. Stavolta ci prendiamo solo una limonata. Adesso abbiamo davanti a noi il Burj Khalfa illuminato con degli effetti molto originali. Ritorniamo ancora dentro il mall e visitiamo delle zone particolari: The Village, una zona di negozi e posti per mangiare con tanti ombrelli attaccati al soffitto,
The Village
una grande sala con un dinosauro ritrovato negli Stati Uniti e la ricostruzione di un souq. Infine riprendiamo la metro e torniamo a casa. Per la cena decidiamo di andare a Dubai Marina in un ristorante italiano "Cucina Mia" dove prendiamo pizza al metro e birra analcolica. A casa crolliamo dentro al nostro letto.










Musandam


Oggi sveglia prima dell'alba alle 5 e 30 per prendere il pulmino che ci porta in gita in Musandam, una penisola a nord di Dubai che fa parte dello stato dell'Oman. Il nostro autista Mustafa ci avverte che dobbiamo prelevare altre sei persone di nazionalità tedesca in un albergo. Lungo la strada ci da spiegazioni sugli emirati che attraversiamo, con le loro caratteristiche e con le loro leggi a volte anche molto diverse. Ci fermiamo dopo circa un'ora di macchina al Waldorf Astoria di Ras Al Khaimah un albergo a 5 stelle con campo da golf ed accesso al mare ma in mezzo al niente! Praticamente una cattedrale nel deserto! Salgono solo 5 persone ed io mi sistemo accanto al guidatore. Ripartiamo ed in breve arriviamo alla frontiera con l'Oman dopo aver superato una fabbrica di cemento che ci viene segnalata dal nostro autista che ci precisa come venga impiegata la roccia delle montagne adiacenti alla strada per produrre il cemento. Perdiamo circa mezz'ora per passare la frontiera e poi ripartiamo percorrendo ora una strada tortuosa in riva al mare (con parecchi cantieri per lavori in corso) che sale e scende la montagna sempre rimanendo a ridosso del mare. Arriviamo quindi a Khasab dove ci fermiamo qualche istante davanti al forte al centro della città e poi per una strada sterrata arriviamo al porto. Saliamo subito in barca togliendoci le scarpe e ci accomodiamo sui bordi su grandi cuscini.

Ernesta sulla barca
Il ponte delle barca è interamente coperto di tappeti. Una guida ci spiega in inglese cosa faremo e ci da un foglietto con poche sintetiche indicazioni in italiano. Partiamo diretti ad una sorta di fiordo profondo 16 km che percorreremo tutto. Siamo insieme ad altre barche di turisti che lasciano il porto contemporaneamente a noi. Non tardiamo ad avvistare i primi delfini della giornata. I delfini ci affiancano e poi quando prendiamo velocità ci seguono per un tratto. E' stupefacente vedere come ci seguono senza sforzo e grandi movimenti apparenti. Superiamo un piccolo isolotto denominato Telegraph Island perchè sede per un certo periodo di una stazione telegrafica installata dagli inglesi e facente parte della linea che collegava l'India alla Gran Bretagna!
Telegraph Island

Ci fermiamo in una caletta tranquilla. Viene gettato del pane in acqua e subito frotte di pesci vengono a galla a mangiare. Facciamo quasi tutti il bagno. Io mi tuffo con gli occhialetti da piscina ed avvisto subito i ricci dagli aculei lunghissimi dai quali ci hanno messo in guardia prima di scendere in acqua.
Riccio

L'acqua però non è limpidissima ma non capisco quale sia la ragione.
Risaliti in barca pranziamo con riso, verdure stufate, cosce di pollo, hummus, insalata e focacce di pane arabo con piatti e posate vere!
Il pranzo
Dopo il pranzo ripartiamo ed avvistiamo diversi villaggi costieri che sembrano raggiungibili solo via mare. Apprenderemo poi che le popolazioni che li usano trascorrono l'estate nelle montagne alte fino a 2000 metri e d'inverno invece scendono al mare per pescare. Facciamo una seconda sosta in una nuova caletta molto affollata; ci sono anche dei tizi con delle canoe e mi fanno pensare al campeggio nautico. Ripartiamo infine per ritornare indietro a Khasab. Le montagne che circondano il fiordo hanno un aspetto lunare, la vegetazione è quasi completamente assente.
Le montagne
Ci addormentiamo a tratti cercando anche di stare il più possibile al riparo dal sole. Avvistiamo ancora delfini ma non si riesce ad innescare il loro comportamento di "inseguitori" delle barche. Dopo pranzo avevamo avuto modo di assistere alla preghiera dei due marinai che ci hanno accompagnato: uno dei due si era lavato i piedi nel lavandino fino ad allora usato da tutti per le mani ma capiremo solo con la visita del giorno dopo cosa significa. Arriviamo in porto poco prima delle 16. Diamo una mancia di 20 dirham ai marinai e risaliamo sul pulmino. Stesso viaggio dell'andata con sosta alla frontiera. Siamo a casa a Dubai alle 19. Ci facciamo una bella doccia e poi ceniamo a casa.


Parte storica di Dubai


Partiamo da casa poco dopo le 9 per andare allo SCCU (Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding) perchè abbiamo appuntamento per una visita guidata della parte storica di Dubai. Con la metro arriviamo al quartiere di Bastakyia dove dopo qualche problema di orientamento ci dirigiamo verso il centro culturale. Arrivati al centro abbiamo la fortuna di avere come guida il suo direttore Abdulla bin Eisa Al Serkal che ci conduce attraverso l'insediamento storico raccontandone le origini ed includendo anche qualche cenno autobiografico (è nato e cresciuto a Dubai, ha 50 anni, due nipotini e si ricorda di quando a Dubai la sabbia era bianchissima).

 Ci fermiamo alla moschea dove ci mostra il rito al quale si sottopongono per 5 volte al giorno i musulmani per la preghiera: prima le abluzioni che ci spiega in grande dettaglio e verosimiglianza mimando tutte le operazioni (e per l'appunto ci dice che in mancanza di acqua le abluzioni devono essere mimate!) , poi le posizioni da osservare  dentro la moschea e infine le preghiere che vengono recitate. Il tutto risulta alla fine molto suggestivo!

Siamo quindi rientrati al centro dove ci hanno offerto caffè (arabo che si può scambiare per the!) e dei datteri buonissimi. La nostra guida ha continuato a parlarci del loro stile di vita, degli indumenti indossati dalle donne, dell'importanza della struttura famigliare ed in particolare della madre nella società araba. Siamo poi arrivati anche ad aspetti politici con qualche critica abbastanza diretta al sistema occidentale. Usciamo quindi alla fine della visita guidata e facciamo però ancora un giro della parte storica e poi andiamo a mangiare all'Arabian Tea House all'aperto in un bel cortile con panchine e grandi cuscini ed anche forti getti di aria condizionata gelata!
Arabian tea House
Ernesta ed io prendiamo delle insalate (Ernesta con del formaggio tipico di qui) e poi dei dolci fatti con la pasta del pane e passati poi nel miele e nei semi di sesamo. Riprendiamo quindi il cammino per il quartiere che è interamente abitato e frequentato da indiani!
Ci fermiamo davanti ad un vecchio forte che è stato adibito a museo di Dubai. Entriamo pagando un biglietto simbolico e visitiamo il cortile un po' delusi pensando che sia tutto lì. Poi entriamo nella parte coperta e scopriamo una esposizione veramente interessante che è stata strutturata separando le varie epoche storiche ed offrendo sia pannelli esplicativi che ricostruzioni di siti, oggetti ed ambientazioni del passato. Usciamo e passiamo per la parte dedicata al souq dove siamo i soli passanti e siamo assaliti dai negozianti. Vorremmo comprare qualcosa per i nostri figli ma alla fine non ne abbiamo la forza vista la loro situazione!
Prendiamo un abra (taxi d'acqua) per attraversare il Dubai Creek e recarci a Deira. Anche qui facciamo il giro dei souq qui in gran parte dedicati all'oreficeria con oggetti anche molto vistosi e pacchiani.

Souq dell'oro
Poi riprendiamo la metro (verde + rossa) e torniamo a casa. Ci riposiamo e poi andiamo a cena da Apron&Hammers un locale su una barca ormeggiata in porto dalle parti di JBR. Per arrivarci (è a 5 minuti di taxi da casa) ci mettiamo un'eternità dando indicazioni al tassista attraverso il nostro navigatore, sbagliando strada un paio di volte ed alla fine facendoci lasciare a 500 metri dal ristorante. Abbiamo appuntamento con un altro collega italiano che è qui ormai da oltre 5 anni, la sua compagna ed una coppia di amici (un libanese ed una russa). Il ristorante offre un menu di pesce e noi prendiamo paella e poi dei "bucket" cioè dei cestelli con diverse specialità di mare (granchi, aragoste ecc.). Finita la cena torniamo a casa a piedi.

La Palma e gita nel deserto


Ci alziamo poco prima delle 9 e decidiamo di andare ad Atlantis, l'albergo in cima alla "Palma" per vedere l'acquario "Lost Chambers". Oggi siamo solo noi due senza la nostra guida! Prendiamo il tram che passa sotto casa e poi la monorail che percorre tutta la palma. Alla stazione del monorail c'è una folla di orientali (cinesi?). Il percorso sul monorail ci permette di avere una bella visuale delle ville costruite sui vari rami della palma che sono in realtà tutte isole artificiali. Ci stupiamo ci vedere ancora tanti edifici in costruzione. Prendiamo i biglietti per l'acquario usufruendo dello sconto offertoci dai nostri amici (è una app a pagamento con la quale si acquistano e poi consumano dei buoni per un discreto numero di attrazioni e locali a Dubai e dintorni). E' una sorta di "ricostruzione" del mondo di Atlantide con tante piccole vasche di animali marini e con una grande vasca finale veramente spettacolare dove si può fare sia snorkeling che immersioni.


 Dopo aver visitato l'acquario cerchiamo di  mangiare qualcosa nel ristorante "Bread Street" di  Gord on Ramsay ma è chiuso e non si capisce a
 che ora apra.
                                                       Ripieghiamo di  nuovo su  hamburger,  patatine e  onion  rings. Nel  frattempo "Bread  Street" apre  ma  ormai è troppo tardi. Torniamo  indietro con lo  stesso percorso dell'andata  (monorail e tram) e ci riposiamo un po' a casa.
 Scendiamo alle 15 e 15 per il tour nel deserto.  Aspettiamo un po' nella hall del palazzo e poi  vediamo il tizio del safari fermarsi davanti al  palazzo di fronte. Usciamo per andargli incontro e  paghiamo subito in contanti usufruendo dello  sconto della app. Ci fermiamo a prendere due  scozzesi con i quali intratteniamo un minimo di conversazione e poi una coppia di nazionalità sconosciuta a JBR. Usciamo da Dubai e l'autista sbaglia strada per dei lavori in corso. Ci fermiamo a fare benzina e poi in una specie di autogrill dove ci affacciamo in un negozietto che vende un po' di tutto (in particolare oggetti per campeggiare o comunque stare all'aperto) e del quale approfitta parecchia gente per andare al bagno. Fuori tutti gli autisti stanno sgonfiando le gomme delle auto per garantire una maggiore presa sulla sabbia. Ripartiamo in carovana ed iniziamo a percorrere tratti di strada parzialmente invasi dalla sabbia. Lasciamo l'asfalto e ci fermiamo per fare qualche foto sulle prime dune.
Mi tolgo le scarpe che rimetterò solo una volta tornati a casa.
Ripartiamo per il primo vero giro sulle dune. Allacciamo tutti le cinture e l'autista ci dice di avvertirlo in caso di qualunque difficoltà. I tratti più spettacolari sono quando l'autista punta sul fianco di una duna e poi sterza a destra e si fa scivolare sul fianco della duna stessa.
 Ci fermiamo ancora un paio di volte a ricompattarci (siamo più di venti macchine tutte o quasi Toyota Landcruiser) e ne approfittiamo per fare altre foto. Ripassiamo di nuovo sull'asfalto e poi ancora un breve tratto sulla sabbia che ci porta all'accampamento dove ceneremo e vedremo gli spettacoli previsti dalla gita. Ci sono dei tavoli bassi con cuscini tutto intorno ad una piattaforma che farà da palcoscenico.
Mangiamo una sorta di antipasto (falafel più crocchette di verdure). Prendiamo anche delle pannocchie abbrustolite e poi usciamo per fare (solo io) un piccolissimo giro con il cammello.
 Ceniamo poi con pietanze molto simili a quelle del  pranzo in Musandam con in più delle pietanze  preparate sulla griglia (pesce, pollo e agnello). Ci  concediamo anche del vino (a pagamento) e una  foto ricordo (io sul cammello). Prima di cena c'era  stato lo spettacolo di un "derviscio" con una danza  che consiste nel ruotare vorticosamente su se  stessi. Il danzatore coinvolge poi persone del  pubblico tra cui alcuni bambini. Dopo cena invece  c'è lo spettacolo della danzatrice del ventre che  danza a lungo ed in maniera molto piacevole.


Torniamo poi indietro ed alle 22 siamo di nuovo a casa.

Mall of Emirates e Madinat Jumeirah


Oggi andiamo con Giada al MOE (Mall Of Emirates). Vediamo la famosa pista da sci al coperto dove ci sono pochissime persone adulte ed una scolaresca.

Giriamo per i negozi e poi pranziamo alla Cheescake Factory mangiando alla fine un dolce (indovinate quale) veramente impressionante che credo sia dello stesso materiale usato per le fondamenta del Burj Khalifa! Facciamo qualche acquisto e poi Giada ci lascia alla fermata dell'autobus per raggiungere il "Miracle Garden". Arrivati lì visitiamo prima il "Butterfly Garden" e poi il Miracle.
Butterfly Garden
Sono interessanti ma molto diversi dal resto di Dubai sopratutto perchè in tono "minore".
Miracle Garden

Torniamo indietro e ci fermiamo ancora al MOE dove approfittiamo del Carrefour per comprare qualche cosa da riportare in Italia (soprattutto datteri!). Nel supermercato è molto particolare la parte dove sono esposte le spezie e la frutta secca. Poi torniamo a casa ed usciamo a cena con Nadia. Scegliamo di andare a Madinat Jumeirah ad un tex-mex che si chiama "Tortuga" dove però non rimaniamo proprio contenti dei piatti presi. Facciamo un giro a piedi per i souq ormai però con i negozi tutti chiusi e poi torniamo a casa.

Nadia, Zabeel Park e grande moschea di Abu Dhabi


Nella notte ha iniziato a piovere (qui piove solo 7 giorni all'anno) e quando ci alziamo il tempo è ancora brutto. Prepariamo i nostri bagagli e poi andiamo a trovare Nadia a casa sua. E' la moglie di un altro collega trasferito qui ormai da quasi due anni. Prendiamo un caffe' insieme e facciamo due chiacchiere. L'appartamento è affacciato su Dubai Marina ed ha una vista bellissima sul canale artificiale. Torniamo a casa ed usciamo per andare al Zabeel Park. Passeggiamo per il parco molto frequentato da famiglie intere che hanno portato l'occorrente per fare picnic. Ci fermiamo a mangiare qualcosa dove ci sono dei tavolini all'aperto e qualche chioschetto che offre cose da mangiare.
Torniamo a casa, ci riposiamo un po' e poi lasciamo Dubai per tornare verso Abu Dhabi da dove domani notte ripartiremo per l'Italia. Ci accompagnano in auto i nostri amici ed insieme andiamo diritti verso la grande moschea che raggiungiamo al crepuscolo e che visitiamo a lungo fino a che non è notte fonda. E' un posto grandioso e sfarzoso ma nello stesso tempo molto suggestivo anche se invaso da centinaia di visitatori.
La grande moschea

Andiamo poi in albergo dove ci accoglie alla reception un tipo buffissimo molto affettato che rasenta la macchietta. Poi ceniamo insieme a Giada ed Alfredo in una pizzeria con musica jazz dal vivo (suona e canta una ragazza con il flauto). Salutiamo quindi Giada ed Alfredo che non riusciremo mai a ringraziare abbatsanza per tutto quello che hanno fatto e poi ce ne andiamo a letto.

Abu Dhabi


Ci alziamo verso le 9 (avevo avuto una velleità di alzarmi presto per andare a provare la piscina sul tetto ma non ce l'ho fatta), ci prepariamo e chiudiamo i bagagli. Chiediamo fino a che ora possiamo utilizzare la nostra stanza e ci viene accordata una proroga fino alle due del pomeriggio. Visitiamo la  piscina al 12° ed ultimo piano. E' piccolina ma da lassù si gode una bella vista sulla città. Usciamo per cercare a piedi un caffè segnalato dalla guida (Zyara Cafe) e, con l'aiuto di google maps, alla fine lo troviamo.
 E' un posto particolare, semplice e sobrio ma a noi da l'idea di essere un locale autentico di qui. Prendiamo un caffè espresso doppio (la macchina è LaCimbali!) ed una fetta di torta tipo ciambellone. Quando vado a pagare mi chiedono di dove sono e quando dico Italia mi dicono che c'è un signore che parla italiano. Mi giro e scambio qualche chiacchiera con un libanese che è stato sposato ad una italiana e che ora divide la sua vita tra l'Italia ed Abu Dhabi. Chiediamo di chiamarci un taxi e ci facciamo portare al "Fish Market". Il posto non è per niente turistico, è un vero mercato del pesce con tutti lavoranti indiani divisi per compito: le tute blu vendono mentre le tute rosse lavorano il pesce appena venduto. Ci sono anche due tre posti dove il pesce viene cucinato. Ci ferma un ragazzo indiano che ci chiede di comprare e da dove veniamo. Ci conferma che è indiano e che tutti quelli che lavorano lì sono indiani. Visitiamo altre zone di mercato nelle vicinanze (piante ed articoli della casa) e poi riprendiamo un taxi e ci facciamo portare in albergo. Ci fermiamo al mall dove compriamo dei vestiti e poi andiamo da Spinneys dove prendiamo del pane (l'acquisto è una scenetta comica perchè il commesso ci chiede qualcosa che noi non capiamo, diciamo si ed allora lui passa la pagnotta di pane in uno strumento che velocemente ce la affetta completamente). Prendiamo anche formaggio a fette e la bibita al limone  e menta. Mangiamo nella nostra camera in albergo e poi lasciamo la stanza e consegniamo i bagagli alla reception. Prendiamo di nuovo un taxi per farci portare all'Heritage Village.
Heritage Village
E' un sito con una ricostruzione di abitazioni, modalità di vita, mestieri ed altro del passato non troppo lontano degli emirati. Entriamo e siamo subito attratti dalla vista che si ha sulla città: siamo sul braccio di mare dalla parte opposta rispetto alla Corniche, il viale cittadino che corre sul lungomare. C'è una spiaggia bellissima ed un mare da favola tranquillo perchè di fatto è una sorta di laguna interna.
Vista dall'Heritage Village
Giriamo a lungo per il villaggio (ci sono anche ricostruzioni di siti preistorici ritrovati negli emirati) e poi ci dirigiamo a piedi verso l'Emirates Palace. Ci fermiamo ancora a mangiare pane e formaggio in una rotonda di fronte al mare aperto. Arriviamo davanti all'Emirates Palace e scopriamo che non posso entrare perchè sono in panataloncini corti!
Ingresso VIP Emirates Palace
Etihad Towers
Entra comunque Ernesta e ci diamo appuntamento di lì a mezz'ora. Mentre aspetto faccio un giro avvicinandomi ai nuovi palazzi governativi. Tornato all'ingresso dell'Emirates Palace mi siedo sul marciapiedi di fianco all'entrata ma un sorvegliante mi dice che è pericoloso per le macchine che passano e mi fa spostare. Poco dopo arriva Ernesta. Mi racconta che l'albergo è veramente impressionante per lo sfarzo e fanno impressione anche i clienti veri! Andiamo verso le Etihad Towers in cerca di un locale il Ray's Bar sempre segnalato dalla nostra guida e che dovrebbe essere al 60° piano di una delle torri. Con un po' di indecisioni e chiedendo strada facendo arriviamo davanti alla lobby di un albergo di lusso dentro alle Towers. Richiediamo ad un ragazzetto di colore fuori e lui mi quadra da capo a piedi e mi dice che vestito così non posso entrare al Ray's Bar! Entriamo nella lobby comunque che è grandiosa con un soffitto altissimo. marmi bianchissimi, una bellissima fontana al centro ed una enorme vetrata verso il mare. Ci fermiamo poco fuori dall'albergo su dei divanetti di vimini per decidere cosa fare per terminare la giornata. Decidiamo di riprendere un taxi per ritornare al mall dove appena scesi mi accorgo di aver lasciato la guida sultaxi! Mi ricordo però il nome del ristorante ("Automatic Restaurant" ed è libanese) dove avrei voluto andare e riprendiamo un taxi che con un po' di fatica ci porta al ristorante. Dopo avergli girato intorno per un po' ci accorgiamo che ha cambiato gestione. Giriamo per un po' nei dintorni per cercare una altro posto ma alla fine ritorniamo al mall con un altro taxi. Prendiamo un hamburger da Shake Shack poi giriamo per il mall fino a che i negozi non chiudono e scopriamo che il food court rimane ancora aperto. Prendiamo un tiramisu ed una coca da Mac Donald e poi in taxi andiamo in aereoporto dove arriviamo prima di mezzanotte. L'aereoporto è gremito di gente come fossimo in pieno giorno si vede che qui non si fermano mai. Facciamo le varie file e ci cambiamo per metterci in tenuta più adatta alla primavera italiana. L'imbarco è puntuale ed il viaggio tranquillo con un po' di pasti strampalati visti gli orari (siamo partiti alle 2 e 25 di notte!). Arriviamo a Roma in orario sorvolando tutta la città e poi Diego ci riporta a casetta.

Nessun commento:

Posta un commento