Arabba Luglio 2010

Arabba Luglio 2010

Giovedi 1 luglio

Coma al solito la mattina della partenza non siamo pronti. Dobbiamo ancora chiudere le valigie di Giacomo e Leonardo. In più io ho ancora da fare con il lavoro per una iscrizione ad un corso al quale dovrò andare appena finita la vacanza. Alla fine riusciamo a partire solo dopo le 11 e 30. Decidiamo di fare la Perugia-Cesena e ci fermiamo per un caffè al solito bar poco dopo il casello di Orte. Proseguiamo e ci fermiamo di nuovo per il pranzo con panini portati da casa nell'area di servizio di Verghereto dove compriamo della cioccolata e dove scopriamo che fanno la bruschetta al metro (fino a 120 cm.!). Proseguiamo ancora per un tratto con molti lavori, semafori e restringimenti di corsia. Dopo Ravenna imbocchiamo la famigerata Romea abbastanza trafficata e anche questa con qualche lavoro in corso (rotonde!). Ci fermiamo di nuovo per la benzina e per uno spuntino. A Venezia riprendiamo l'autostrada dove facciamo ancora una sosta che vale per cena. A Belluno avvertiamo che stiamo arrivando tardi e poi siamo da Ester poco dopo le 21 e 30. Per la prima volta a nostra memoria arriviamo senza pioggia!

Venerdi 2 luglio

Ci alziamo non troppo tardi e troviamo tutto l'occorrente per la colazione sul davanzale, portato molto gentilmente da Ester: c'è latte, pane, burro, 3 confezioni di marmellate fatte da lei e yoghurt. Facciamo una ricca colazione e poi io mi preparo per l'uscita in bici. Vado (vero le 10 e 30) verso il Campolongo. La bici fa un rumore fastidioso. Mi fermo una prima volta ad Arabba e credo sia il freno ma il rumore continua. In cima al passo mi fermo di nuovo per l'acqua e controllo la ruota di dietro. Provo a pedalare all'indietro e sentouna specie di blocco. Mi spavento perché penso sia il movimento centrale. Poi un ciclista mi fa notare che è il sensore della pedalata! Scendo quindi verso Corvara. Le strade fin dalla partenza sono piene di ciclisti. A Corvara telefono a Cetorelli ma lui sta già andando sotto la doccia. Proseguo per il Valparola dove nell'ultima parte incontro un brutto incidente: un ciclista in discesa, affrontando una curva cieca ha preso in pieno un furgoncino-camper che saliva. La bici è spaccata a metà sul tubo orizzontale poco dietro l'attacco del manubrio. Sicuramente il ciclista era nell'ambulanza che ho incrociato vicino a La Villa. Arrivo in cima soffrendo non poco le ultime rampe. Poco prima mi ero incontrato con il gruppo di Coppola e con Ivan stesso. Al passo indosso la mantellina e scendo per il Falzarego. A casa abbiamo un po' di problemi per far bollire l'acqua fino a che (dopo aver chiesto ad Ester) no ci accorgiamo che lo tenevamo al minimo! Dopo pranzo ci riposiamo, guardiamo la partita Olanda-Brasile (2-1!) e poi facciamo un salto ad Arabba per qualche altra spesa e poi guardiamo un po' di tele prima di andare a letto.

Sabato 3 luglio

Ci muoviamo con calma da casa verso Corvara con l'intenzione di perdere un po' di tempo e poi accompagnare Emilia a Brunico da Giulio. Cerchiamo di andare al parco avventura di Colfosco ma poi il tempo non è  sufficiente e dopo aver preso informazioni torniamo a Corvara a prendere Ernesta e ci dirigiamo a La Villa dove raccogliamo Emilia. Scendiamo poi con calma verso Brunico dove arriviamo verso l'ora di pranzo. Parcheggiamo all'ospedale e dopo una breve visita a Giulio che sembra stia abbastanza bene lasciamo sola Emilia con lui e facciamo un giro a piedi per Brunico dopo aver pranzato su una panchina in riva al fiume. Da Sportler ci fermiamo a lungo spendendo 430 euro e ammirando una ferrata costruita dentro il negozio. Riandiamo a prendere Emilia e torniamo a La Villa. Prima ci fermiamo a prendere il pettorale della gara ed Emilia prova inutilmente a fare qualcosa per la quota di Giulio. A La Villa sentiamo ed incontriamo Massimo Sandrini per cenare insieme ma poi la troppa confusione ci convince a tornare verso casa. Proviamo anche al Tablè ma c'è troppa gente anche lì. Ceniamo a casa e poi Leonardo ed io facciamo una passeggiata fino a Cherz.

Domenica 4 luglio

E' il giorno della MARATONA DELLE DOLOMITI!

Sveglia alle 4 e 30, colazione abbondante e poi in macchina a Corvara. Parcheggio nella parte alta. Presto la pompa ad un tedesco che ha la gomma a terra. Mi accorgo di aver dimenticato la mantellina ma le previsioni sono di una giornata molto calda. In bicicletta mi dirigo verso La Villa insieme ad altre centinaia di ciclisti. Fa freddo ma non troppo! Piede a terra faccio la salita per andare in griglia, scherzo con un altro ciclista con telaio TIME e poi mi fermo in griglia (faccio pipì). Finalmente si parte (6.40 circa). Passo davanti a Sandrini che aspetta il suo gruppone. Inizio subito con un passo molto regolare. Mi danno fastidio sul Campolongo tutti quelli che zigzagando nel gruppone cercano di andare avanti avendo un passo più veloce. Ma facendo così mettono a rischio cadute tutti quanti. Passo sul Campolongo senza fermarmi e scendo con prudenza ma superando diversi ciclisti. Riparto sul Pordoi sempre con prudenza. In cima proseguo affrontando la discesa con parecchio freddo. Al cambio di pendenza tra Pordoi e Sella c'è chi arranca col rapportone risciando di spaccare tutto. Quest'anno manca la band a Pian de Schiavaneis. Salendo noto 20 euro per terra ma non mi fermo a raccoglierli! Arrivo in cima e mi fermo per una barretta e per fare pipì. Affronto la discesa con molta prudenza sui lunghi rettilinei e vengo superato da due donne! Arrivo nella parte "ghiacciaia" e ci avvertono che stanno portando via un ferito grave. Nuovo cambio di pendenza per salire al Gardena. Da Gerard (in ricostruzione sembra) c'è un casino per il ristoro. Non mi fermo ed arrivo piano piano sul Gardena dove mi fermo ancoora per una barretta. Taglio il traguardo dei 55 KM in poco meno di 3 h e 30'. Nuovo Campolongo ora un po' meno affollato. Sono contento perchè pur essendo alla 5a salita le gambe stanno bene. Nuovo scollinamento (non mi fermo ma forse sbaglio!) e discesa lunga fino ai piedi del Falzarego. Sfrutto anche qualche gruppone che si forma intorno a Pieve. Il Falzarego diventa però una tortura. Forse ho esaurito le energie od ho mangiato poco. Vado molto piano con il 29! Mi fermo alla fontanella che è a pochi KM dal passo insieme ad altre decine di ciclisti. In cima mi fermo di nuovo al ristoro prima dell'ultimo strappo. Mangio e bevo the e cocacola calda. Supero l'ultimo strappo e poi in discesa superato dai forti del lungo. Arrivo soddisfatto e stanco. Pranzo al pasta party dove mi siedo di fronte ad una coppia di Padova. Incontro Luigi Cetorelli (6 ore anche quest'anno sul lungo) e poi vado a casa. Doccia e poi una lunga dormita. Andiamo a cena al Tablè. 

Lunedi 5 luglio

Ci muoviamo con grande calma ed andiamo verso Corvara. Lasciamo Ernesta in paese ed andiamo verso il parco avventura di Colfosco. Non hanno il bancomat e quindi torno da Ernesta per i contanti. Facciamo il consueto giro di prova e poi affrontiamo il blu non senza qualche apprensione da parte mia. Alla fine io e Giacomo non siamo molto propensi per il rosso che è anche molto lungo. Leo non vuole rifare il blu e così facciamo il verde che è veramente banale a parte la lunga teleferica finale. Riprendiamo poi Ernesta ed andiamo verso il Falzarego passando per San Cassiano. Scendiamo poi alle 5 torri alle 16 circa. L'omino all'impianto ci suggerisce di salire in seggiovia e scendere a piedi e così facciamo. In alto c'è un bell'affaccio su tutti i monti circostanti. Vediamo delle persone arrampicare sulle 5 torri. Scendiamo tra i resti di camminamenti e postazioni che costituiscono il museo all'aperto della 1a guerra mondiale. Ci sono pannelli che spiegano o riportano documenti e scritti dell'epoca. Il comprensorio è molto vasto e noi l'attraversiamo tralasciando qualche percorso. Inizia a fare qualche goccia ed Ernesta si agita. Scendiamo ora quasi fuori del museo su un sentiero un po' accidentato. Poi smette di piovere ed il sentiiero torna normale. Prendiamo la strada asfaltata che porta al rifugio 5 torri che sembra interessante per la bici e poi ad un grosso tornante la lasciamo per un bellissimo sentiero nel bosco. Arriviamo al parcheggio in un paio d'ore in tutto. Cena a casa.

Martedi 6 luglio

Oggi io vado in bici. Ho deciso per il Fedaia da Malga Ciapela. Parto con calma dopo colazione. La giornata è buona anche se ci sono molte nuvole in evoluzione continua. Scendo con un po' di freddo e poi affronto la salita con grande calma. Mi fermo alla partenza della funivia della Marmolada per vedere i costi e poi proseguo. Incontro pochissimi ciclisti! Bene o male arrivo su al rifugio dove prendo una fetta di strudel e parlo con Bolognesi e Ernesta. Affronto quindi la discesa incontrando ora in senso inverso molti ciclisti. A Canazei inizio la salita del Pordoi con molto traffico. Mi fermo dopo il bivio del Sella ad una fontana. In cima mi fermo solo per metter la mantellina. Sono a casa intorno alle 2. Dopo pranzo maturo l'idea di prendere un impianto per salire in quota e tornare a casa a piedi. Ernesta ci lascia alla seggiovia accanto al campo di golf di Corvara. La giornata nel frattempo si è fatta splendida. In cima abbiamo scorci bellissimi in tutte le direzioni. Ci dirigiamo verso l'Incisa ma sbagliamo strada e passiamo in mezzo ai campi con qualche difficoltà. All'Incisa prendiamo una fetta di torta e poi proseguiamo verso La Viza. Incontriamo alcuni ciclicsti in salita in MTB. A La Viza ci fermiamo un po' e poi scendiamo verso casa. Cena a casa.

Mercoledi 7 luglio

Stamattina decidiamo di andare a seguire l'esercitazione degli alpini alle torri del Falzarego. Arriviamo un po' tardi e fatichiamo a trovare posto per l'auto. Decidiamo comunque di salire e lasciare Ernesta al rifugio Strobl. L'esercitazione è molto interessante: vediamo molti alpini in arrampicata su diverse vie. Ci sono due teleferiche volanti (una per materiali. l'altra per uomini) e elicotteri che girano. Assistiamo a discese in corda doppia, discesa di uomini da elicottero e recupero di un ferito in barella. Poi ci sono due lanci di paracadutisti. Infine ci fermiamo ad una postazione medica dell'epoca e veniamo a sapere che c'è un gruppo di appassionati che organizza rievocazioni storiche della 1a guerra mondiale. (SENTINELLE DEL LAGAZUOI). Torniamo giù e mangiamo su un prato vicino ad un torrentello dove giochiamo con l'acqua. Ci muoviamo poi per andare a vedere l'attacco della valle TRAVENANZES. Arriviamo ad un grosso piazzale punto di partenza di molti sentieri. Torniamo ad Arabba e ceniamo con i padroni di casa (carne varia alla piastra + patate + pomodori grigliati buonissimi!).

Giovedi 8 luglio

E' l'ultimo giorno utile per fare qualche cosa. La giornata è bellissima. Leonardo ed io vogliamo andare al rifugio Cavazza passando per la val Setus da passo Gardena. Ernesta e Giacomo ci verranno a riprendere a Colfosco. Andando su verso passo Gardena mi accorgo che sul percorso c'è parecchia neve e sembra ci sia addirittura una traccia di salita. Al passo chiedo e mi dicono che c'è neve ma si può andare facendo attenzione. Mi spavento e decido di fare solo un sopralluogo senza salire. Vado con Leo e in meno di 1/2 ora siamo all'imbocco della val Setus. Ci sono diverse persone che salgono e l'unico pericolo della neve è dato dall'attraversamento di lingue di neve dove ci sono però le tracce già segnate. Ormai però è tardi per noi e comunque Leo non vuole tornare a prendere lo zaino. Torniamo alla macchina e ci spostiamo a passo Sella per raggiungere il rifugio Frederich August. E' una passeggiata di poco più di 1/2 ora in mezzo agli impianti però. La vista della Marmolada è impagabile però. Mangiamo al rifugio (uova e speck) e poi torniamo indietro. Chiudiamo il giro dei 4 passi facendo il Pordoi. La sera ci vediamo con Giulio, sorella e compagno al ristorante "La tana dell'orso" a Oies una piccola frazione sopra San Leonardo a Pedraces. Non riusciamo a fare la cena ladina (manca lo stinco!) ma prendiamo quasi tutti piatti locali (Giacomo e Leo prendono la cotoletta alla milanese).

Venerdi 9 luglio

Giorno di partenza! E' ancora una bellissima giornata e viene la tentazione di prolungare per un altro giorno. Ester invece ci dice che aspetta ospiti e ci mette un po' di fretta. Partiamo poi con calma (abbiamo aspettato Ester per salutarla) alle 11 e 30 passate. Ci fermiamo subito a Pieve per comprare il companatico e poi scendiamo verso Alleghe, Agordo ecc. Vogliamo fermarci ad un posto di ristoro che conosciamo ma ci chiedono 6 € solo per occupare un tavolo e ce ne andiamo! Ci fermiamo alla prima area di servizio praticamente a Belluno. Ci sorbiamo la Romea di nuovo per almeno un paio di ore e ci fermiamo poi sulla Cesena-Perugia un paio di volte. Siamo a casa alle 10. Roma ci accoglie con un "caldo" abbraccio! 


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