giovedì 30 luglio 2009

 Giovedi 30 luglio 2009

Con la scusa di andare a riprendere la famiglia in Umbria a Vio mi organizzo una uscita lunga (almeno per me!) in bici. Sveglia alle 4 e 50, colazione abbondante e poi in bici verso la stazione Termini. Arrivo sudato ma con largo anticipo per il treno Roma-Terni delle 6 e 32. Faccio il biglietto alle macchinette self service non capendo all'inizio dove vanno messi i soldi (nella macchina a fianco al video!). Mi accomodo in testa al treno dove il macchinista mi suggerisce di sdraiare la bici a terra per evitare cadute accidentali. Partiamo ed arriviamo in orario. Appena sceso chiedo indicazioni per la Val Nerina e fatto qualche centinaio di metri scorgo un cartello di divieto di passaggio per bici al km 4,5. Proseguo lo stesso e scopro che si tratta di una galleria stretta a doppio senso di marcia regolata da semaforo. Siamo all'altezza delle cascate delle Marmore (spente) e stanno costruendo un ponte che attraversa la valle non so per quale scopo. In poco più di 40 km arrivo a Sant'Anatolia di Narco dove c'è un bel stabilimento di tartufi (ma si coltivano pure?). Svolto a destra per iniziare la salita che porta a Gavelli. Mi fermo ad un bel fontanile sormontato da un arco per rifornirmi di acqua. La salita si annuncia temibile fin dall'inizio. Dopo poco infatti sono costretto a mettere il 29 che userò a lungo! Lo scenario che mi circonda è affascinante. Si sale per una valle laterale della Val Nerina, tra boschi e assenza totale di auto. Arrivo a Gavelli (dopo circa 13 km di salita e più di 800 metri di dislivello) e tra il cartello di benvenuto e quello di arrivederci ci sono solo poche centinaia di metri. Ritorno indietro e chiedo ad un signore se c'è un bar. La risposta è no. E fontanelle? Si e indica alle mie spalle. Chiedo il perchè dell'assenza di bar e lui dice: "perchè qui non c'è nessuno". Bevo, mangio il panino e poi sbircio un tabellone turistico: viene descritta una chiesa ed un fontanile del '500. Chiedo al tizio dove sia il fontanile e non capisce, poi s'illumina e dice: "ah, il lavatoio". Vado a piedi a dare un'occhiata e ne approfitto per dare una sciacquata al viso e per riempire la borraccia. Riparto per una serie di saliscendi fino a Rocchetta dove inizia la discesa finale per Borgo Cerreto. A Borgo penso un po' come ad un incubo alla strada che manca ancora. Ormai è l'una, il caldo è tremendo ed io sono alla stremo. Divido la strada in tappe e mi fermo sul Vigi per mangiare una barretta. Poi a Sellano al bar Stella ed infine alla fonte poco prima di Vio. E' fatta! Bagno in piscina con i pantaloncini per chiudere in bellezza. Totale 105 km in 6 ore con 1880 metri di dislivello.